Ho l'anima strappata
idioti ridono
di me
ridotto a un'anima mutanda
venerdì 30 novembre 2007
Gli impegnati più seri
Gli impegnati più seri
sono i bambini sopra il vasetto
con la cacchina difficile
sono i bambini sopra il vasetto
con la cacchina difficile
Dio ci salvi
Dio ci salvi dai pittori - Dio ci salvi!
Non faccia più (se può) nascere eroi
santi poeti stupidi e politici
Non faccia più (se può) nascere eroi
santi poeti stupidi e politici
Se volete ascoltar quello che scrivo
Se volete ascoltar quello che scrivo
se volete ascoltar la mia poesia
non chiudetela più dentro una sala
voglio tutte le voci del paese
entrar nelle finestre sulla piazza
chiamarmi a nome - disturbare i versi
come fanno d'estate i temporali
Non voglio pipistrelli infreddoliti
ma rondini e sparvieri
scintille voci fremiti passioni
e luci strane nascere negli occhi
di donne strane -
strane quanto belle
se volete ascoltar la mia poesia
non chiudetela più dentro una sala
voglio tutte le voci del paese
entrar nelle finestre sulla piazza
chiamarmi a nome - disturbare i versi
come fanno d'estate i temporali
Non voglio pipistrelli infreddoliti
ma rondini e sparvieri
scintille voci fremiti passioni
e luci strane nascere negli occhi
di donne strane -
strane quanto belle
La poesia
Esiste un'arte
fuor d'ogni catalogo o mercato
povera come il sole
zingara come il vento
La fecero
uomini senza cravatta
e liberi
fuor d'ogni catalogo o mercato
povera come il sole
zingara come il vento
La fecero
uomini senza cravatta
e liberi
Verrò co' 'na cravatta
Verrò co' 'na cravatta sfilacciata
con la camicia abbottonata male
e coi calzini corti scompagnati
(molto vivaci e molto anche bucati
sotto un par di calzoni da burino
di poco prezzo e molte umiliazioni)
la barba fatta in fretta e senza specchio
e qualche taglio (o graffio) sulla guancia
Tutto il mio patrimonio in una borsa
con il bollo scaduto e un'ammaccata
vettura parcheggiata chissà dove
mezzo barbone e mezzo anacoreta
con tristi storie e ignobili poesie
figlie di amori sghembi e notti amare
venerdì 23 novembre 2007
venerdì 26 ottobre 2007
Voglio portarti
Voglio portarti
fino al mio paese
dove nessuno mi ama più
Sotto una pianta di glicini
dove dormono i passeri
cespugli di gelsomini
dove dormono le stelle
E sperare
che mi ascolterai
se ti parlerò di lupi
fino al mio paese
dove nessuno mi ama più
Sotto una pianta di glicini
dove dormono i passeri
cespugli di gelsomini
dove dormono le stelle
E sperare
che mi ascolterai
se ti parlerò di lupi
Ho paura di parlarti
Ho paura di parlarti
perchè il mio fiore
è nato sopra il gelo
Sogno la primavera
dei ghiacciai
perchè il mio fiore
è nato sopra il gelo
Sogno la primavera
dei ghiacciai
Io non dovrei dirtelo
Io non dovrei dirtelo
ma ti amo
e mi dispiace soltanto
di non avere una mente
più grande
un cuore
più puro
un corpo più bello
e di non essere muto
ma ti amo
e mi dispiace soltanto
di non avere una mente
più grande
un cuore
più puro
un corpo più bello
e di non essere muto
Sto cercando
Sto cercando qualcosa
che non ci sia
nel mio passato
Le parole le ho dette tutte
le bugie
anche
Ho soltanto il tuo nome
e il coraggio
il resto l'avvenire
sei tu
prateria della mia luna
che non ci sia
nel mio passato
Le parole le ho dette tutte
le bugie
anche
Ho soltanto il tuo nome
e il coraggio
il resto l'avvenire
sei tu
prateria della mia luna
Sono passati mille anni
Sono passati mille anni
da ieri sera
stamattina piove
sulle ombre liquide
che non seppero amarsi
Piove sulla tua mano
cuore d'un sogno
piove sui nostri passi
in cerca di coraggio
sulla tua purezza
solare
sulle carezze
dell'aria pietrificata
piove sulla magia
dei tuoi capelli
del tuo cappotto
delle tue gambe
biondissimi
nerissimo
bellissime
sulle tue dita
sulle tue labbra
sulle parole che aspettavi
Stamattina sta piovendo
anche sulla mia maschera
e su tutti i mandorli
su tutti i nidi
tutte le nevi
tutti i ricordi
tutti i rimorsi
da ieri sera
stamattina piove
sulle ombre liquide
che non seppero amarsi
Piove sulla tua mano
cuore d'un sogno
piove sui nostri passi
in cerca di coraggio
sulla tua purezza
solare
sulle carezze
dell'aria pietrificata
piove sulla magia
dei tuoi capelli
del tuo cappotto
delle tue gambe
biondissimi
nerissimo
bellissime
sulle tue dita
sulle tue labbra
sulle parole che aspettavi
Stamattina sta piovendo
anche sulla mia maschera
e su tutti i mandorli
su tutti i nidi
tutte le nevi
tutti i ricordi
tutti i rimorsi
lunedì 22 ottobre 2007
Tristezza (estate 1946)
Bagnato 'l ciglio, prigionier vi scrivo
in questa val' d'esilio rilasciato
fallaci onde mi furo tutti, il fato
ai miei verd'anni sempre avverso, 'l rivo.
Scende copioso sun Spolezio schivo
bagnando 'l cor mio dolce fustigato
unitamente al desider pigiato
in esso triste seppur fu giulivo.
Ed alla sera triste, curvo, affranto
lascio la penna ed oltre i colli miro
cogli occhi tristi, lagrimosi in pianto
guardo oltre quelli, guardo e poi deliro
pensando a lo dolor ch'invano il canto:
chè la mia spem solo riman sospiro!
Spoleto, settembre 1946
in questa val' d'esilio rilasciato
fallaci onde mi furo tutti, il fato
ai miei verd'anni sempre avverso, 'l rivo.
Scende copioso sun Spolezio schivo
bagnando 'l cor mio dolce fustigato
unitamente al desider pigiato
in esso triste seppur fu giulivo.
Ed alla sera triste, curvo, affranto
lascio la penna ed oltre i colli miro
cogli occhi tristi, lagrimosi in pianto
guardo oltre quelli, guardo e poi deliro
pensando a lo dolor ch'invano il canto:
chè la mia spem solo riman sospiro!
Spoleto, settembre 1946
MIO PADRE
Mio padre era bellissimo - un attore
di lui - parlo mai per gelosia
Identico a un pioniere - fiero e forte
la sua bontà però la nascondeva
come Gregory Peck in un western
Credeva in me - credette e lo delusi
il migliore di tutti e fui perdente
il migliore di tutti, io
il fallito
La morte mi negò l'ultimo sguardo
giurai patti di fuoco e di riscatto
nacqui Poeta da quel suo silenzio
Non ero giunto in tempo a rivederlo
a farmi dar - lui triste - del birbante
gli detti gioie solamente dopo.
Mi sento in colpa
ancora e fermo il tempo
che lui mi guarda come fosse allora:
stringiamo i denti e siamo un nodo solo!
di lui - parlo mai per gelosia
Identico a un pioniere - fiero e forte
la sua bontà però la nascondeva
come Gregory Peck in un western
Credeva in me - credette e lo delusi
il migliore di tutti e fui perdente
il migliore di tutti, io
il fallito
La morte mi negò l'ultimo sguardo
giurai patti di fuoco e di riscatto
nacqui Poeta da quel suo silenzio
Non ero giunto in tempo a rivederlo
a farmi dar - lui triste - del birbante
gli detti gioie solamente dopo.
Mi sento in colpa
ancora e fermo il tempo
che lui mi guarda come fosse allora:
stringiamo i denti e siamo un nodo solo!
A LUISA
C'era solo il telefono tra noi
il passero del tuo nome
e il mio ramo filibustiere
albeggiava il tuo amore
o il suo rossore
quando mi addebitavi i primi brividi?
(I cuori clandestini già foreste
di baci si scambiavano e di sogni)
Io ero te che eri la mia anima
e gli usignoli stavano a guardarci
Io ti stregavo con le mie mimose
e tu con gli occhi grandi e musicali
Io ero lo scoiattolo impazzito
della tua quercia - il re di mille fiabe
che a volte ti graffiava per fuggirti
e ritornare zingaro e (in)felice.
L'amore mio crudele e le bugie
che solo uno scorpione sa inventare
m'impediscono oggi un giuramento
deriso dalle tue triple trincee
ma in questo primo giorno di gennaio
(gennaio è un mese antico e troppo caro)
vorrei incontrarti ancora - amarti ancora
il passero del tuo nome
e il mio ramo filibustiere
albeggiava il tuo amore
o il suo rossore
quando mi addebitavi i primi brividi?
(I cuori clandestini già foreste
di baci si scambiavano e di sogni)
Io ero te che eri la mia anima
e gli usignoli stavano a guardarci
Io ti stregavo con le mie mimose
e tu con gli occhi grandi e musicali
Io ero lo scoiattolo impazzito
della tua quercia - il re di mille fiabe
che a volte ti graffiava per fuggirti
e ritornare zingaro e (in)felice.
L'amore mio crudele e le bugie
che solo uno scorpione sa inventare
m'impediscono oggi un giuramento
deriso dalle tue triple trincee
ma in questo primo giorno di gennaio
(gennaio è un mese antico e troppo caro)
vorrei incontrarti ancora - amarti ancora
giovedì 11 ottobre 2007
Se metti il 7
Se metti il 7 al 22 vicino
mi si accendono gli occhi azzurri e verdi
le mani poi si allungano da sole
e un visibilio
illumina i vestiti
lunedì 8 ottobre 2007
Più il tempo passa
Più il tempo passa – più
sono Poeta
La gente guarda – giudica – condanna
la gente guarda giudica e mi stima
Il tempo brucia solo chi non vale
sono Poeta
La gente guarda – giudica – condanna
la gente guarda giudica e mi stima
Il tempo brucia solo chi non vale
La Poesia
La POESIA non l’ho imparata a scuola
ma dai tagli e dai solchi della vita
dagli sputi e il disprezzo dei vincenti
che mi dissero Ma tu che campi a fare
senza casa né donne né denaro?
Paga piuttosto quello che ci devi!
Paga o altrimenti impiccati ch’è meglio!
La mia voce risponde ora all’insulto
di quei miseri ricchi anni sessanta
avidi miserabili e spietati
ricchi solo di soldi
che mi sbatterono l’uscio
sulla neve
ma dai tagli e dai solchi della vita
dagli sputi e il disprezzo dei vincenti
che mi dissero Ma tu che campi a fare
senza casa né donne né denaro?
Paga piuttosto quello che ci devi!
Paga o altrimenti impiccati ch’è meglio!
La mia voce risponde ora all’insulto
di quei miseri ricchi anni sessanta
avidi miserabili e spietati
ricchi solo di soldi
che mi sbatterono l’uscio
sulla neve
giovedì 4 ottobre 2007
A mio padre
Nella chitarra di mio padre
c'era l'Egitto e un sogno
Negli occhi di mio padre
c'era una fila di cammelli
e la vastità del deserto
brillava come una vastità
marina
Nel canto la nostalgia
delle piramidi
e delle lunghe ombre
l'avventura di un uomo
partito da un golfo
ai misteri del Nilo
Il suono della chitarra era duro
aspri gli accordi
singulti eccitati
della memoria
Mio padre
faraone esiliato
inseguiva
un galoppo stellare
c'era l'Egitto e un sogno
Negli occhi di mio padre
c'era una fila di cammelli
e la vastità del deserto
brillava come una vastità
marina
Nel canto la nostalgia
delle piramidi
e delle lunghe ombre
l'avventura di un uomo
partito da un golfo
ai misteri del Nilo
Il suono della chitarra era duro
aspri gli accordi
singulti eccitati
della memoria
Mio padre
faraone esiliato
inseguiva
un galoppo stellare
venerdì 3 agosto 2007
Ti aspetterò tutte le sere
Ti aspetterò tutte le sere
e si farà silenzio nel mio cuore
per la tua voce
Luce rubata scendi
ove nessuna
dove ci sono ancoratra le pietre
riluccicanti
lucciole e i miei sogni
dove c'è ancora un bimbo
imprigionato
nel suo mistero e un fiore
da regalarea te cara ed un bacio
dimenticato da millenni
Dove ci sono abissie pozzi orrendi
d'acque scroscianti cupe senza fine
Stringimi forte e guardami
un azzurro
sta diventando verde
il grigio un suono
di melodie bellissime
Ecco guarda
il lago ora è un oceano di luce
e si farà silenzio nel mio cuore
per la tua voce
Luce rubata scendi
ove nessuna
dove ci sono ancoratra le pietre
riluccicanti
lucciole e i miei sogni
dove c'è ancora un bimbo
imprigionato
nel suo mistero e un fiore
da regalarea te cara ed un bacio
dimenticato da millenni
Dove ci sono abissie pozzi orrendi
d'acque scroscianti cupe senza fine
Stringimi forte e guardami
un azzurro
sta diventando verde
il grigio un suono
di melodie bellissime
Ecco guarda
il lago ora è un oceano di luce
Alessandra
Nelle acque degli ippopotami
un pesce
il mio pensiero
affiora
un orologio
il tuo cuore
a scandire
ecologie
Rimangono
i nostri occhi
a inseguirti –
scomparsi i topi
delle parole
e i ghiri dei lenti sogni
a colori
“per soli bambini”
E la tua voce
nella sera
che alza sulla luna
il ditino
è un “eio”caricato a misteri
che allarma
i polmoncini
e stringe
la tua boccuccia
sgomenta
degli spazi
Bambina – cavallo rosso
Alessandra
degli “a – giù – mmé”
spensierati
come singhiozzi
invisibili
– scrivi coi geroglifici
sulle nostre anime
che per tevivono
quello che questa penna
mai saprà
dire
un pesce
il mio pensiero
affiora
un orologio
il tuo cuore
a scandire
ecologie
Rimangono
i nostri occhi
a inseguirti –
scomparsi i topi
delle parole
e i ghiri dei lenti sogni
a colori
“per soli bambini”
E la tua voce
nella sera
che alza sulla luna
il ditino
è un “eio”caricato a misteri
che allarma
i polmoncini
e stringe
la tua boccuccia
sgomenta
degli spazi
Bambina – cavallo rosso
Alessandra
degli “a – giù – mmé”
spensierati
come singhiozzi
invisibili
– scrivi coi geroglifici
sulle nostre anime
che per tevivono
quello che questa penna
mai saprà
dire
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